È un fenomeno sempre più in voga grazie alle tecnologie diffuse anche tra i giovanissimi ( telefonini sempre accessibili e connessi con il mondo) ma che conferma come la sessualizzazione degli adolescenti e non solo, passi sempre più attraverso internet e il sexting, ovvero la pratica di inviare foto di particolari delle parti più intime del proprio corpo.
Immagini e parole, spesso molto esplicite creano un legame immediato con chi legge e una nuova forma di intimità a forte contenuto sessuale.
Secondo gli esperti il ‘sexting’ può rappresentare un modo, specie nei giovanissimi, per esplorare la sessualità. Si può intendere come preludio o sostituto di un’attività sessuale ancora non affermata.
Molto spesso il sexting viene utilizzato per rafforzare i legami già esistenti, una nuova forma di gioco o corteggiamento. Queste funzioni positive non devono però farci dimenticare i rischi, anche rilevanti, che il ‘sexting’ può comportare.
L’86% degli adolescenti che si scattano selfie e li caricano in rete, sono femmine, contro il 67% dei maschi.
Si tratta di una Generazione Triple X ( dove XXX sta per vietato ai minori) esposta alla pornografia ancora prima di scoprire la sessualità e i rapporti sessuali in coppia. Si espongono per ottenere popolarità o un’immagine più adulta e sfrontata. Più “like” e follower ci sono, più il soggetto si sente importante.
Ma dietro a questo comportamento si nasconde, molto spesso, una grande fragilità, una mancanza di autostima e di protezione che può esporre a grandi pericoli. Infatti scoprire il sesso troppo presto può essere dannoso per un corretto sviluppo: le inchieste condotte sui giovani che ricorrono – in modo attivo o passivo – al ‘sexting’ mostrano che più l’età si abbassa, più questi appaiono preoccupati e turbati.
Skuola.net ha intervistato 11 mila ragazzi tra gli 11 e i 25 anni; 1 su 5 ha sperimentato un flirt virtuale.
Ma c’è dell’altro: l’abuso di immagini intime dei corpi può portare alla “mercificazione”. Un fenomeno che è parallelo al cyberbullismo: la diffusione incontrollata del materiale messo in rete, l’anonimato e l’indebolimento delle regole etiche nel web, rendono questo bullismo ancora più pericoloso. “Sono sempre più numerosi – ricorda la Federazione italiana sessuologia scientifica (Fiss) – i minori perseguitati via web tramite l’uso di loro immagini sessuali e la loro sofferenza psicologica è particolarmente intensa, in casi eccezionali può portare i ragazzi anche verso gesti estremi”.
Molto spesso questa pratica vive anche tra gli adulti
Ciò che durante una storia d’amore viene vissuto come un gioco erotico della coppia, diventa problematico nel momento in cui una storia finisce e le immagini possono essere utilizzate contro il partner per vendetta, divulgando la parte più intima dell’altro, con tutte le conseguenze emotive e sociali che ne derivano.
Un altro rischio favorito dal ‘sexting’ è quello del ‘grooming‘, ovvero l’adescamento online.
Caricare in rete immagini provocanti del proprio corpo, da parte dei giovanissimi li espone al rischio di essere adescati da adulti malintenzionati che dopo aver conquistato la fiducia delle vittime con tecniche di manipolazione psicologica, possono indurle a superare le resistenze e instaurare con loro una relazione intima o sessualizzata.
Un nuovo fenomeno che ha fatto la sua preoccupante comparsa negli ultimi anni è quello della cosiddetta ‘microprostituzione‘, dove adolescenti (a volte anche bambini) maschi e femmine inviano loro immagini e video sessuali in cambio di piccoli regali, modeste somme di denaro o ricariche telefoniche. Un fenomeno ancora isolato ma in crescita che deve farci riflettere e metterci in guardia per intervenire con azioni appropriate.
Per prevenire è fondamentale un’azione educativa che consenta ai giovani di sviluppare una consapevolezza dei rischi connessi a questi comportamenti (spesso i giovani ne sono inconsapevoli) e nello stesso tempo rafforzare in loro le capacità personali e interpersonali necessarie per vivere sessualità e relazioni sentimentali in modo costruttivo, responsabile e auto-determinato.
In Italia solo il 15% dei genitori dei ragazzi che hanno sperimentato il ‘sexting’ ne sono consapevoli.
Un ragazzo informato diventa una persona consapevole e più conscia dei limiti da non oltrepassare e dei rischi a cui può andare incontro…non solo un giovane, anche gli adulti, a volte cadono in queste azioni sconsiderate e pericolose.
Rifletti, informati, pensa, dipende da te.
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